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20-03-2024

Attacco di panico: come riconoscerlo?

Il manuale diagnostico e statistico DSM-V stabilisce i criteri per definire un attacco di panico. É uno tra i più diffusi disturbi nella sfera dell′ansia, soprattutto tra i giovani. Si stima che il 30% della popolazione ne soffrirà almeno una volta nella propria vita.
Un attacco di panico si caratterizza per la presenza di una sensazione di intensa apprensione, paura e disagio. Arriva improvvisamente, non è preannunciato da nessun sintomo particolare e raggiunge un picco di intensità in pochi minuti. Presenta, inoltre, almeno 4 (o più) dei seguenti sintomi:
-palpitazioni
-sudorazione profusa
-tremori a scosse larghe e fini
-dispnea o sensazione di soffocamento
-sensazione di asfissia
-dolore o senso di costrizione al torace
-nausea o disturbi addominali
-sensazione di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento
-sensazione di irrealtà del mondo circostante o di distacco dal proprio corpo
-paura di impazzire, di perdere il controllo o di perdere le urine
-paura di morire
-parestesie alle labbra o alle estremità (anche unilaterali)
-brividi o vampate di calore.

Talvolta gli attacchi di panico possono essere scaturiti dall′assunzione di sostanze stupefacenti o da alcune condizioni mediche . Ad esempio, disfunzioni alla tiroide.
Altre volte, la causa scatenante è da ricondursi alla sfera psicologica che tendenzialmente le persone fanno fatica a riconoscere. Tanto che spesso si recano al pronto soccorso, chiedono la prescrizione di farmaci, ma non si soffermano nel comprendere quale possa essere il significato di questa manifestazione d′ansia. Quando si trascurano le proprie difficoltà personali e professionali e le proprie preoccupazioni, può succedere che ci sia un aumento dei livelli di ansia, fino a sfociare negli attacchi di panico.
Spesso, questi ultimi causano una compromissione notevole della vita di chi ne soffre. Ad esempio, preoccupazione che possano ritornare e sulla propria salute, evitamento di situazioni, condizionamento della vita familiare.
Ecco perché è importante non trascurarli e rivolgersi subito ad un professionista psicologo per cercare insieme di comprendere la natura e il senso di questo problema. Questo consente poi di poter attuare delle strategie per gestirlo e risolverlo.
Aspettare che passino da soli, non è la soluzione!

Il presente articolo ha solo scopo informativo e non diagnostico. Rivolgiti sempre a un professionista per ulteriori approfondimenti!